La rivoluzione democratica di una società civile parte dal lavoro. Confindustria Salerno può essere il “prezzemolo” per ogni minestra dell’Italia


La collega Gaia Longobardi dell’Ufficio Comunicazione di Confindustria Salerno ci ha informato che, nell’Assemblea dei soci, sono stati eletti i componenti del
Consiglio Generale, dei Probiviri e Revisori, che qui di seguito elenchiamo.
Ma prima di fare questo, vogliamo richiamare l’attenzione sui successi e sul ruolo, nel corso degli anni, svolto da Confindustria Salerno, nel panorama nazionale e internazionale, soprattutto nell’indirizzare  la crescita delle attività produttive del Sud.
I successi di Confindustria Salerno raggiungono il massimo, con l’elezione alla Presidenza Nazionale del dott. Vincenzo Boccia. Inoltre, non va sottovaluto anche il successo alla presidenza dell’Unioncamere dell’ ing. Andrea Prete (socio e dirigente dal 1979 della Imc srl di Salerno, azienda specializzata nella produzione di cavi elettrici per automazione industriale).
Vincenzo Boccia (amministratore delegato delle Arti Grafiche Boccia – l’azienda di famiglia che gestisce con il fratello Maurizio, prima ancora anche con il papà Orazio, scomparso poco più di un anno fa), durante il suo mandato,  ha saputo mettere al centro la “questione meridionale”, perché ha sempre sostenuto che il Sud potrebbe essere il volano dello sviluppo per l’intera Italia. Ovviamente, questo sarebbe possibile se la classe dirigente del Paese, creasse i presupposti per dar vita ad occasioni socio-economiche e di maggiore sostegno, soprattutto di sburocratizzazione delle aziende del Meridione. Ciò potrebbe anche significare, innanzitutto più Prodotto Interno Lordo (Pil) e, quindi, maggiore occupazione ed una vivibilità migliore, ma anche meno delinquenza, compresa quella minorile, a partire dalla dispersione scolastica.
Per fortuna, grazie a disamine come quelle di Vincenzo Boccia, oggi, il Mezzogiorno sta prendendo più coscienza del proprio potenziale e le ultime elezioni europee lo hanno dimostrato. Purtroppo, ancora adesso c’è qualcuno che, per avere un “posto al sole”,  e per il suo egoistico interesse di bottega, si è prestato e si presta a “tirare il freno a mano”, portando voti a coloro che non ci hanno pensato due volte a dar vita all’Autonomia differenziata, gli stessi che ieri chiedevano la secessione del Nord. Ma perché questi “portatori di acqua” non si organizzano o si cercano un partito che guardi all’Italia intera, meno contro il Sud, con l’entusiasmo di considerare il Mezzogiorno volano del Paese, ben sapendo che lo sviluppo e la buona politica creano entusiasmo e ricchezza?
La novità imposta in Confindustria dal Presidente Vincenzo Boccia è stata quella di guardare al territorio, attrezzandosi per condizionare la classe politica a fare scelte per accrescere lo sviluppo, la produttività, l’efficienza amministrativa, ma soprattutto il lavoro e i servizi. Per consentire a tutti i cittadini una vita socialmente accettabile e stipendi dignitosi, con la cancellazione della vergogna del caporalato, principalmente al  Centro-Sud.
Nel ragionamento di Vincenzo Boccia, l’Italia – in particolare il Mezzogiorno – non ha bisogno di assistenzialismo, ma di progetti per rendere i territori portatori di una moderna cultura d’impresa e, quindi, di dare le “gambe alle idee”. L’opera di Confindustria – secondo Boccia – dev’essere quella di stimolare la classe dirigente e la politica a fare di più e meglio.
Inoltre, non va dimenticato che il territorio deve fare i conti con l’economia mondiale. Sempre secondo Boccia,  la grande sfida che abbiamo davanti è tra continenti, non più tra Paesi. È una sfida fra Europa e mondo esterno. Pertanto, ogni ritardo è drammaticamente peggiorativo, per lo sviluppo economico ed occupazionale, prima di tutto per il Sud, che è la parte più debole ed arretrata d’Italia, e paga il prezzo più alto nella ristrettezza. I beni archeologici ed ambientali nel Sud sono tanti, quindi inserire progetti culturali e sociali, in un programma di sviluppo, potrebbe essere il punto di partenza, per valorizzare il tutto, soprattutto le ricchezza che potrebbero interessare il turismo nazionale ed internazionale. Insomma, una risorsa importantissima per il nostro Paese che finora non è stata valorizzata abbastanza. Abbiamo potenzialità inespresse che possono portarci lontano e su queste  l’Italia deve puntare, a partire dai cosiddetti progetti di sviluppo sinergici.
Quindi, le scelte scellerate che dividono persone e Paese, come l’Autonomia differenziata ed altre riforme, devono essere archiviate. Pertanto, anche nelle differenze che comunque restano, Maggioranza ed Opposizione devono lavorare in una direzione unica.
Le politiche che dividono tanto, al punto da considerare l’avversario politico, non un avversario, ma un “nemico da abbattere”, con tutti i mezzi leciti e non, dovrebbero essere solo un brutto ricordo del passato.
Occorre una classe dirigente lungimirante, produttiva, umanizzante. In questo, il ruolo degli industriali grandi, medi e piccoli ( artigiani, commercianti, agricoltori, ecc.) è fondamentale, perché essi rappresentano il cuore pulsante dei territori e delle comunità. Perciò è fondamentare che ogni imprenditore renda la propria opera un impegno sostanziale, umano e progettuale e non vanificarla per qualche “soldo bucato”, sfruttando la manodopera di un poveraccio a due/tre euro l’ora.
Ovviamente, nell’abc del metodo di gestione dei costi aziendali, che si basa sul calcolo del costo pieno di prodotti e servizi, devono essere perseguito correttamente davvero, escludendo il lavoro nero e la precarietà che porta alla non sicurezza dei posti di lavoro e, quindi, alla morte di un giovane o di un padre di famiglia.
Conseguentemente, tutti devono remare nella stessa direzione: Pubblica Amministrazione, Politica e governanti, ma soprattutto chi produce deve organizzare il lavoro, affinché si azzerino gli incidenti sul lavoro. Ciò che successo nell’azienda agricola a Latina, che ha visto la morte di  Satnam Singh, 31enne indiano, dopo essere stato abbandonato fuori dalla sua casa con un braccio amputato, non deve succedere mai più. Soggetti, come il datore di lavoro coinvolto,  non possono, umanamente parlando, considerarsi persone con una coscienza. Per questo egli non può usufruire di nessuna attenuante, nella giustizia della nostra società.
Occorre lavorare per ridurre i divari dell’Italia, soprattutto Nord-Sud, ma ciò vale anche per l’Europa; ovviamente, questo vale tra persone, territori e imprese:  le risorse disponibili devono esser utilizzate per le esigenze reali di una società.
Si dice:”Il lavoro nobilita l’uomo”. Quindi, attraverso l’occupazione, l’essere umano può far crescere il proprio livello personale, elevandosi alla dignità di individuo , attraverso la propria professione, indipendentemente se essa sia la migliore, la più modesta o la più prestigiosa. La nostra Costituzione, all’art. 1, recita: “ L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
Gli associati di Confindustria e delle altre Associazioni che producono ed organizzano lavoro hanno un compito straordinario:  sono delegati ad una mansione, la più nobile. Addirittura parliamo dell’articolo 1 della nostra Costituzione. Tutto questo significa, anche, dover assicurare a tutti la possibilità di lavorare, perché tutti i lavoratori devono essere nelle condizioni materiali e spirituali di contribuire all’organizzazione della vita politica, economica e sociale del Paese.
Ritornando ai  componenti eletti nel Consiglio Generale, del Collegio dei Probiviri e quello dei  Revisori, essi sono:
Consiglio Generale:
Amendola Tommaso (Amendola S.R.L.Trasporti & Logistica); Amodio Camillo (Salerno Mobilità); Bottone Gianfilippo (De Iuliis Macchine Spa); Buscetto Gaetano (Gaetano Buscetto S.R.L.); Citro Giusy (Industria Grafica FG S.R.L.); Colosimo Fausta (Cesare Trucillo S.P.A.); Del Grosso Federico (Fondazione Cassa Rurale Di Battipaglia); De Martino Carmelina (Roas S.R.L.); Di Agostino Gerardo (Grafica Metelliana S.P.A.); Di Francesco Alessandro (K2 Consulting soc cons arl); Foresti Antonio (Jcoplastic S.P.A.); Gallo Giuseppe (Eurogas Energia S.R.L.); Garone Pasquale (Garone Habitat S.R.L.); Magaldi Paolo (Magaldi Power S.P.A.); Palumbo Antonio (Telecom – Tim Spa); Pavese Rocco Carmelo (Genetic S.P.A.); Pecchia Antonio (Enel Italia S.P.A.); Pingaro Rosario (Convergenze S.P.A); Pisano Ciro (Fonderie Pisano & C. S.P.A.); Prete Anna Maria (I.M.C. S.R.L.); Prete Elisa (Tekla S.R.L.); Prete Maria (Vmf S.R.L.); Puglisi Alessandra (Re Ad S.R.L.); Sessa Pasquale (Cicalese Impianti S.R.L.)
Probiviri:
Caiazzo Giuseppe (Plastica Sud S.R.L.); Cutolo Pasquale (Compagnia Mercantile d’Oltremare S.R.L.); Pancrazio Annibale (Pancrazio S.P.A.); Romaldo Alfonso (IMAG S.P.A.); Scapolatiello Lucia (Hotel Scapolatiello SNC); Valerio Alfredo (Plastica Alto Sele S.P.A.)
Revisori:
Antonio Caldarese; Nicola Iademarco; Ornella Oropallo
L’attuale Consiglio di Presidenza di Confindustria Salerno è così composto:
Antonio Ferraioli (PRESIDENTE), Antonello Sada (Vice Presidente Vicario) titolare della Antonio Sada & Figli spa, Lina Piccolo (Sider Pagani srl), Marco Gambardella (Bioplast srl), Vito Cinque (Il San Pietro Hotel spa), Pierluigi Pastore (Meditel srl), Stefania Rinaldi (Rinaldi Group srl), Velleda Virno Di Mauro Officine Grafiche spa
PAST PRESIDENT NAZIONALE:
Vincenzo Boccia, Arti Grafiche Boccia spa.

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